7 vini per i 7 giorni della settimana #8 - Slowine

2023-02-28 14:23:37 By : Mr. Eason Guan

Per l’edizione 2023 della guida Slow Wine (che puoi acquistare cliccando qui) i vari collaboratori sparsi in tutte le regioni hanno assaggiato oltre 24.000 vini, per riuscire a comporre un racconto ricco e approfondito dell’Italia del vino. Hanno inoltre selezionato un buon numero di etichette che sono approdate alle degustazioni finali che hanno decretato, per alcune di esse, il riconoscimento di TOP WINE.

All’interno di questa lista, che contempla 787 vini, sono stati poi indicati 386 VINI SLOW e 156 VINI QUOTIDIANI. Due categorie di TOP WINES che vengono così descritte:

Top Wine che, oltre ad avere una qualità organolettica eccellente, riesce a condensare nel bicchiere caratteri legati a territorio, storia e ambiente. L’attribuzione di questo simbolo implica l’assenza di diserbo chimico nei vigneti. Il Vino Slow risponde anche al criterio del buon rapporto tra la qualità e il prezzo, tenuto conto di quando e dove è stato prodotto.

Top Wine che costa fino a 12 € in enoteca.

Lunedì: un buon VINO QUOTIDIANO bianco, per iniziare “con calma” la settimana. Martedì: un bel VINO QUOTIDIANO rosso non troppo corposo. Mercoledì: un VINO QUOTIDIANO rosso piuttosto corposo. Giovedì: la giornata degli gnocchi, e quindi un VINO QUOTIDIANO rosso “agile”, facile da bere. Venerdì: pesce a pranzo, con un VINO QUOTIDIANO bianco; la sera invece aperitivo con amici, con una bella bollicina VINO SLOW. Sabato: sei invitato a cena, e ti presenti con un bel VINO SLOW rosso. Domenica: pranzi a casa, in santa pace, e ti concedi un importante TOP WINE, bianco oppure rosso.

«Tutta la nostra vigna», ripete spesso Flores Zanchi, rappresentante della terza generazione familiare, «deriva da vitigni recuperati per marze da mio nonno negli anni Settanta». Oggi da quegli antichi cloni prende il nome la nuova linea, che punta a esprimere l’autenticità di un territorio attraverso il gusto di famiglia: lo stile è volto a valorizzare il carattere più schietto dei vini, attento a preservare la tipicità e al contempo la freschezza del frutto e la beva.

Carmìno deriva da una vinificazione tradizionale di un vitigno tipico, il ciliegiolo, apparentemente rustico ma capace di essere soprattutto franco e schietto: la beva è appagante e gastronomica.

La cantina di Renzo Castella è piccola e funzionale, senza compromessi estetici, con clienti storici che vengono per assaggiare ma anche per fare una chiacchierata: l’affabilità di Renzo è nota, così come la sua conoscenza del territorio di Diano, e c’è sempre qualcosa da imparare. I suoi sono vini territoriali in cui la protagonista è la vigna, senza interventi cervellotici o inutili complicazioni. Per credere a ciò basta assaggiare questo Dolcetto di piacevolissima e grandissima beva: è un inno al territorio, facile eppure energico e appagante.

GIOVEDÌ 9 FEBBRAIO: VINO SLOW (non è QUOTIDIANO per solo 1 euro…)

Contrada Salandra è un’oasi di biodiversità, dove convivono apicoltura e viticoltura: la filosofia di integrazione sinergica tra uomo e natura, si rispecchia in vini di grande identità territoriale. Troverete Giuseppe Fortunato, il proprietario, sempre in vigna, dove utilizza solo prodotti di origine naturale. Succo e sapidità per un rosso sfaccettato e gastronomico: ha un naso floreale con richiami di humus, note ferrose e di macchia mediterranea. Pian piano si apre alla frutta per passare a un sorso in cui il tannino è sottile, elegante e integrato. Composto d’insieme profondo, è lungo, di facile beva e corroborante.

VENERDÌ 10 FEBBRAIO: VINO QUOTIDIANO + BOLLICINA VINO SLOW

L’entusiasmo di Sergio Navacchia – purtroppo recentemente scomparso – per questo lavoro è stato un seme che ha messo radici e dato i suoi frutti nel lavoro dei figli David e Vittorio, che hanno saputo far crescere l’azienda senza mai fermarsi nel campo della ricerca e della sperimentazione, aprendosi al confronto e arrivando anche a cambiare lo stile dei propri vini, sempre molto coerenti con le zone d’origine. Questa versione di Albana vinificata in cemento, con parte delle uve in macerazione, ammalia con profumi di erbe e miele, e conquista il palato con sapore, freschezza agrumata e finale saporito e asciutto.

Francesco Franzini e Diletta Nember sono l’esempio di come si possa fare viticoltura con sensibilità e precisione in Franciacorta, dando vita a vini attuali, armonici e vitali. Quando le nuove generazioni si basano sui valori della famiglia, del lavoro e del rispetto per il territorio i risultati non possono che essere di alto livello. I vini sono in armonia con lo stile aziendale: uve in perfetto equilibrio, fermentazioni con lieviti indigeni, sapiente utilizzo del legno e lunghi affinamenti sui lieviti. Questo Pas Dosé 2017 ha un profilo aromatico fresco ed elegante, e un sorso teso e concentrato: le note fruttate sono croccanti e succose, quelle floreali intense e fini; bella e incisiva l’appagante sapidità.

Quattro ettari vitati, condotti totalmente in regime biodinamico, si distribuiscono attorno alla cantina seguendo il declivio verso il fiume Reno: è questo il regno di Gabriele Monti e Danila Mongardi, che ha preso avvio nel 2005. Uso di lieviti indigeni, stabilizzazioni naturali, contenimento nell’uso di solfiti danno vini dal colore carico e dal carattere deciso, come questa Barbera che si apre nel bicchiere con piacevolissimi profumi di frutta fresca, puliti, netti e ampi; il sorso è succoso, verticale, lungo, connotato da sfumature di piccoli frutti rossi maturi.

Camminando per le vigne con Flavio Basilicata e Silvana Forte, e con la figlia Cora, traspare la sconfinata passione di un’intera famiglia per un lavoro bello e totalizzante, che impone di non apporre mai il cartello “chiusi per ferie”. L’attenzione in vigna è altissima, e va sempre a braccetto con una chiara e genuina forma di attenzione alla biodiversità. Solo consolidate conoscenze enologiche permettono di seguire il vino, dalle fermentazioni spontanee al morigerato uso della solforosa, senza incorrere in errori. I vini, di estrema eleganza, anno dopo anno ci convincono con una puntualità disarmante: un’energia fresca e incisiva pervade questo blend di friulano e ribolla gialla, che stupisce ancora una volta, recitando un ruolo da protagonista in un copione scritto da maestri del cinema. Un leggero frutto candito emerge in un sorso deciso, sapido e di estrema finezza.

Redazione: Giancarlo Gariglio, Fabio Giavedoni, Jonathan Gebser, Stella Ricciardelli, Federica Randazzo, Paolo Camozzi, Gabriele Rosso e Maddalena Schiavone

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